Il progetto Vea è nato come ambientazione low-dark-fantasy di D&D. Quando diversi compagni di GDR iniziarono a preferire altri giochi il materiale preparato è finito quasi dimenticato finché l’ispirazione narrativa non mi ha colto. Il worldbuilding del mondo di Vea era solamente abbozzato e quando ho iniziato a scrivere un romanzo ho incontrato difficoltà a inserire in modo organico gli elementi che lo contraddistinguono. La soluzione che è ho trovato è stata quella di spezzettare la difficoltà scrivendo racconti separati che andassero a indagare sui singoli elementi. L’esercizio di scrittura che ne sta derivando sarà poi utile per completare il romanzo o a rivoluzionarlo.

Il mondo di Vea rispetto alla maggior parte delle ambientazione fantasy ha un ispirazione più rinascimentale piuttosto che prettamente medioevale. Nei racconti si potranno esplorare sia l’uso della polvere da sparo che l’inizio della stampa, in generale le società saranno più moderne rispetto al feudalesimo. Vea si distingue dai fantasy classici anche nella mitologia di riferimento, anziché prediligere riferimenti norreni e inglesi sarà il mondo classico e orientale a essere centrale. La strisciante creatura che spaventa i pescatori è una medusa, non una kelpie, il guardiano del tesoro sarà un cornuto Minotauro e non un squamato drago. Centrale nella cosmogonia di Vea è il Mondo dei Sogni dove i più esperti possono manipolare l’ambiente mentre i più disattenti sono vittime dei Ladri di Memorie.

Attualmente in programma ci sono una raccolta di dodici racconti brevi e un romanzo.